Edicola votiva c.da Impalata

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Edicola Votiva C.da Impalata (nelle vicinanze della benzina) © Pepe Francesco e Di Palma Giuseppe - Pepe Francesco e Di Palma Giuseppe

Descrizione

Le edicole votive sono semplici strutture architettoniche che ritroviamo “disseminate” nel centro storico e negli antichi tratturi di campagna: un segno tangibile della religiosità popolare.
Il termine “edicola” deriva dal latino “aedicola”   che significa piccolo tempio: in genere, queste piccole strutture presentano, sul prospetto, due colonne che sorreggono un frontone. Inoltre, è possibile distinguere due tipi di edicole: quelle ricavate nelle mura, presenti nel centro storico monopolitano e quelle costruite come a sé stanti, collocate soprattutto nell’agro.
Piccoli monumenti, segno di un’arte povera e di una religiosità di antica data, le cui antiche radici, sono retaggio del mondo pagano.
Nella Roma antica, per esempio, in ogni abitazione c’era un angolo riservato ai Lares, divinità protettrici del focolare domestico; nei crocicchi delle strade inoltre, si onoravano i Compitales, statuette divine in terracotta, collocate su muretti e custodite in edicole.
La prima testimonianza storica  di questi manufatti risale al XII sec.; si diffusero in molto rapido e, in passato, tale fu la loro importanza da conquistarsi addirittura la protezione dei governanti, e dar luogo ad un’edilizia spontanea legata a storie di ordinaria devozione o a significativi eventi, quali nascite, morti, grazie ricevute, etc.
Edicole che in apparenza sembrano uguali: in realtà ogni edicola risponde a tipologie costruttive diverse. E’ possibile trovare,infatti, manufatti baroccheggianti, tempietti in muratura dipinti a calce quasi sempre sormontati da una croce, o semplici costruzioni a pignon  (tetto in pietra viva), etc.
Le edicole avevano quindi, in primis, una funzione religiosa. Il gesto devozionale dell’icona era legato soprattutto ad un bisogno di protezione e ad un rapporto con la divinità. Madonne e Santi erano compagni di viaggio: bisognava incontrarli per strada, mentre si andava a lavorare, sempre a “portata di preghiera”.
Molto diffuso il culto della Madonna della Madia, come si può notare dalle cappelle votive che ne riproducono l’immagine, sparse tra i vicoli e gli archi del centro storico monopolitano. In secondo, le edicole rappresentavano un punto di riferimento per i cittadini, un luogo di incontro e socializzazione: notevole utilità come luogo di vita pubblica, quando ancora non esistevano i numeri civici o  fonte di benedizione per i ceri che illuminavano le strette viuzze e rischiaravano la via.
Nelle campagne, invece, molto spesso, le edicole sono poste solitamente nei pressi o agli incroci di strade o sulla porta d’ingresso di antiche masserie. In questo caso, la devozione è quasi sempre tramandata di padre in figlio e attraversa varie generazioni e ceti sociali: offrendo fiori, assicurando manutenzione e commissionando messe di suffragio, i contadini chiedevano protezione contro malattie, terremoti, carestie, etc.

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The votive aediculas are simple architectural structures that we can find “scattered” in the old city and in the old country tracks: tangible sign of popular religiosity.

The term “aedicula” comes from the Latin “aedicola” that means small temple: generally, these small structures have, on the façade, two columns supporting a pediment. In addition, it is possible to distinguish two types of aediculas: those obtained in the walls, present in the historical centre of Monopoli and those built as stand-alone, placed mainly in the countryside-

Small monuments, sign of poor art and a religiosity long-standing, whose ancient roots are the legacy of the pagan world.

In Ancient Rome, for example, in every house there was a corner reserved for the Lares, protective deities of the domestic hearth; in the crossroads of the streets also, the Compitales (divine statuettes in terracotta) were honoured, placed on the walls and kept in aediculas.

The first historical evidence of these artefacts dates back to the twelfth century; they spread very quickly and, in the past, their importance was to even gain the protection of rulers, and give rise to spontaneous building linked to stories of ordinary devotion or significant events, such as births, deaths, graces received etc.

Aediculas that apparently look the same: honestly, each aedicula responds to different type of construction. It’s possible to find, in fact, baroque artefacts, masonry temples painted in limestone almost always surmounted by a cross or simple Pignons’ constructions (roof in living stone) etc.

Therefore, the aediculas had, firstly, a religious function. The devotional gesture of the icon was mainly linked to a need for protection and a relationship with the deity. Madonnas and Saints were trip companions: it was necessary to meet them on the streets, while going to work, always within “reach of prayer”.

The cult of the Madonna della Madia is very widespread, as we can see from the votive chapels that reproduce the image, scattered among the alleys and arches of the Monopolitan historic quarter. Secondly, the aediculas were a point of reference of the citizens, a place of meeting and socialization: considerable usefulness as a place of a public life, when there were still no civic numbers or a source of blessing for the candle that illuminated the narrow streets and enlightened the way.

In the countryside, however, very often the aediculas are usually placed near or at the intersections of roads or on the front door of old masserias. In this case, devotion is often handed down from father to son and crosses various generations and social classes: offering flowers, ensuring maintenance and commissioning memorial Masses, the peasants asked for protection against diseases, earthquakes, famine etc.

Traduzione: Fabrizio Peconio, tirocinio formativo a.a. 2021/22 presso URP

Edicola

Dove

Ulteriori informazioni

Notizie tratte  da:
“Per Icone” - Inserto a Porta Nuova, periodico monopolitano, anno VIII, n. 21, agosto 1989;
 
Mappa di Comunità - Quaderno dell’ Ecomuseo di Valle d’Itria, Città di Monopoli  - “diario di bordo” Monopoli….un legame tra terra e mare. Marzo 2011 “ pag. 19;
Si ringrazia la gentile collaborazione della Sig.ra Bruna de  Marinis;
La Scuola adotta un monumento - le schede - Edicole votive del Centro Storico” - Scuola Elementare 1° Circolo -  Iniziativa realizzata con il prezioso contributo dell’Agenzia Generale di Monopoli  dell’Ina Assitalia -schede in aggiunta a Portanuova, periodico monopolitano;

Pepe Francesco, Di Palma Giuseppe (fotografia) “ Alla corte della Masseria”,  Complessi fortificati in agro di Monopoli, Zaccaria Editore, Maggio 1999 Tipografia C&C Arti Grafiche, Monopoli.

Testo, Ricerca e Foto a cura di Angela Marasciulo
Servizio Civile 2012 - Comune di Monopoli «Progetto Espressioni d'identità»
[19 Aprile 2013]