SEZIONI

HOME

OPINIONI

LE FIRME LETTERA AL DIRETTORE IL CAFFÈ DEL GRAMELLINI LO DICO AL CORRIERE ITALIANS DI BEPPE SEVERGNINI IL TWITTER DEL DIRETTORE PADIGLIONE ITALIA LETTI DA RIFARE DI D'AVENA CRONACHETTE FACCE NUOVE

POLITICA

ELEZIONI 2018

CRONACHE

ESTERI

ECONOMIA

L'ECONOMIA SETTIMANALE

SPORT

CULTURA

LA LETTURA

DATAROOM

SETTE

SCUOLA

SPETTACOLI

OSCAR 2018

SALUTE

SCIENZE

ANIMALI

INNOVAZIONE

LOGIN:

MOTORI

VIAGGI

CASA

EVENTI

CUCINA

IO DONNA

27 ORA

MODA

IL BELLO DELL'ITALIA

EDIZIONI LOCALI

BERGAMO

BOLOGNA

BRESCIA

FIRENZE

MILANO

VIVIMILANO

ROMA

MEZZOGIORNO

BARI CASERTA CATANIA FOGGIA LECCE NAPOLI PALERMO SALERNO

TORINO

VENETO

BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENETO VENEZIA VERONA VICENZA

CORRIERE TV

METEO

DIGITAL EDITION

EXTRA PER VOI RASSEGNA STAMPA FOOD ISSUE

ARCHIVIO

SERVIZI

DIGITAL EDITION

ABBONAMENTI

ARCHIVIO STORICO

DIZIONARIO

TROVOCASA

TROVOLAVORO

TROVOASTE

CODICI SCONTO

CODICI SCONTO ASOS CODICI SCONTO BOOKING CODICI SCONTO MEDIAWORLD CODICI SCONTO NIKE CODICI SCONTO NOTINO CODICI SCONTO UNIEURO

CORRIERE STORE

COMUNI

LOTTERIE E GIOCHI

METEO

ACADEMY

BUONPERTUTTI

VOLANTINI

NECROLOGI

veneto
Per accedere al contenuto è necessario avere sottoscritto un abbonamento.
E' stato rilevato un accesso sospetto.
Conferma credenziali
Già abbonato? Accedi qui!
19 giugno 2020 - 09:28

Coronavirus, perché i bambini non si ammalano? Sono contagiosi? La scuola è sicura?

I bambini sono il grande mistero (o meglio, la felice sorpresa) dell’epidemia di coronavirus che affligge il pianeta: non si ammalano e, se si ammalano, è con conseguenze meno gravi degli adulti. La scienza sta ancora studiando il perché ma su molti aspetti della malattia sotto il è già oggi possibile vederci più chiaro. Ne ha parlato la professoressa Liviana Da Dalt, direttrice del pronto soccorso pediatrico dell’Azienda Ospedaliera di Padova, durante la conferenza stampa con il governatore Luca Zaia.

Queste sono le sue risposte alle nostre domande.

Il coronavirus non colpisce i bambini?

In Veneto, a oggi, abbiamo registrato 19.233 contagiati: di questi, solo 369 sono sotto i 15 anni, meno del 2%. Un dato che sorprende, perché i bambini in Veneto sono 650 mila, il 13% della popolazione. E il 2% è l’incidenza che ritroviamo anche in Italia e nella letteratura internazionale. Di questi 369 bambini infetti, il 40% è in età pre-scolare; 50 erano nel primo mese di vita, un’età molto critica sia per le cure che per le possibili complicanze; solo 13 sono stati ricoverati, uno soltanto in terapia intensiva; nessuno è morto. Da fine marzo non vediamo a Padova bambini infetti. Dunque sì, i bambini si ammalano meno degli adulti e comunque meno gravemente: nella quasi totalità dei casi, il 90%, sono asintomatici o presentano sintomi lievi, come febbre bassa o episodica, diarrea, vomito. L’influenza, per dire, specie nei bambini più piccoli dà manifestazioni cliniche molto più gravi.

Perché sono più resistenti al virus?

Gli studi sono in corso, al momento non ci sono certezze ma solo ipotesi. La prima riguarda la proteina Ace2 a cui si lega il coronavirus per entrare nel corpo umano: nei bambini è ancora immatura dunque, di fatto, il virus trova la «porta d’ingresso» sbarrata. La seconda ipotesi muove dalla considerazione che i bambini sono particolarmente soggetti a infezioni, spesso le loro vie aeree sono già colonizzate da altri virus e questo scatenerebbe un «meccanismo competitivo» che impedirebbe la crescita del covid-19 o comunque la rallenterebbe molto. La terza ipotesi si basa sull’immunità del bambino, che noi chiamiamo «innata», indipendente dai vaccini e diversa da quella degli adulti, che ne protegge gli organi dai danni provocati dal virus. I bambini sono prevalentemente sani, i loro organi e apparati hanno grandi capacità di recupero.

Alcuni rischiano più degli altri?

C’è preoccupazione per i bambini con malattie croniche preesistenti, ematologiche, cardiovascolari, all’apparato respiratorio, sempre più numerosi in Paesi come il nostro. Un report recente, arrivato dagli Stati Uniti, dice che su 48 bambini ricoverati in terapia intensiva, l’80% aveva malattie croniche preesistenti. È dunque fondamentale che i reparti in cui questi bambini sono curati non vengano a contatto con il virus.

Sono contagiosi?

Sì, sono potenziali trasmettitori della malattia, anche se i dati iniziali arrivati dalla Cina, secondo cui la loro contagiosità era pari a quella degli adulti, sono stati ridimensionati dagli studi successivi. La carica virale nei bambini è minore, dunque anche se genitori e nonni non sono del tutto al riparo, la probabilità di contagio è bassa, specie se sono asintomatici.

Devono portare la mascherina?

Sopra i 6 anni sì, devono abituarsi a portarla correttamente, con buonsenso. Da 6 anni a 2 anni sarebbe opportuno ma non è indispensabile, anche perché è difficile convincerli a indossarla. Sotto i 2 anni no, perché a quell’età le loro vie aeree sono più strette, la mascherina potrebbe provocare problemi respiratori e anche accidentali soffocamenti.

Le donne incinte sono in pericolo?

In questi mesi a Padova abbiamo avuto un migliaio di parti: solo 10 donne hanno avuto problemi legati al virus, 2 sono transitate nel reparto prematuri, una di loro era grave ma senza esiti infausti. Nessun neonato è poi risultato positivo, dunque non c’è trasmissione verticale dalla madre al bambino ed anche il latte materno è sicuro.

Il lockdown ha avuto effetti sui più piccoli?

Non abbiamo notato scompensi psicotici o psicologici ma a maggio sono arrivate le linee guida dall’Istituto Superiore di Sanità e presto partiremo con una serie di interviste per indagare più a fondo. Nel periodo 9 marzo-20 aprile abbiamo invece registrato un’impennata di accessi al pronto soccorso, per via dell’aumento esponenziale degli incidenti domestici con ben 11 bambini ricoverati in terapia intensiva: chi aveva bevuto i detersivi, chi era caduto dal letto a castello. Quelli nello stesso reparto per coronavirus erano 2.

È giusto ricominciare la scuola?

Sì. I dati sono confortanti e si possono riaprire con tranquillità sia i centri estivi che le scuole, ovviamente seguendo le linee guida prudenziali e contemperando prevenzione e costi, con razionalità e buonsenso. La vaccinazione anti influenzale è raccomandata. È fondamentale che i bambini possano riprendere l’attività educativa e di socializzazione.

Cos’è la malattiadi Kawasaki?

È una malattia infiammatoria sistemica che colpisce i vasi sanguigni e può aver conseguenze importanti su alcuni organi come il cuore e l’intestino. È molto rara ma in questi mesi abbiamo assistito, in effetti, ad un aumento della casistica. C’è una correlazione con il coronavirus? A Padova su 5 bambini colpiti da Kawasaki, solo una aveva avuto in precedenza il covid ed era asintomatica, l’abbiamo scoperto perché aveva sviluppato gli anticorpi. La Società italiana di reumatologia sta raccogliendo i dati per provare a capirne di più ma senza allarme.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Cliccando sul tasto "Accetto" o sulla "X" in alto a destra acconsenti all'uso dei cookie.