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'Ndrangheta a Roma, 33 arresti per traffico internazionale di droga: "Uomini vicini alla 'ndrina Alvaro di Sinopoli"

Dal Sudamerica alle piazze di spaccio della città, così da Reggio Calabria gestivano gli affari della Capitale. Sequestrata un'attività commerciale

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I carabinieri di Roma hanno arrestato 33 persone accusate tra gli altri reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di droga ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il gruppo era attivo a Roma (a Sacrofano e Morlupo) ma anche a Venezia, Grosseto e Reggio Calabria. Secondo i risultati della lunga indagine, al vertice dell'organizzazione sgominata questa mattina c'era un noto personaggio, organico alla 'ndrina Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria), che dirigeva le sue attività illecite avvalendosi anche di propri familiari.

Contestualmente all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia -  i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno anche sequestrando preventivamente un bar tabacchi in via Casal del Marmo a Casalotti che risultava fittiziamente intestata a parenti del capo dell'organizzazione.

A Sacrofano dove si sono svolte gran parte delle operazioni questa mativa all'alba, abitava Pasquale Vitalone, catturato a Sinopoli, in Calabria e condannato per 416 bis e vicino al clan degli Alvaro, mentre a Morlupo vivevano altri appartenenti alla sua organizzazione. In manette i familiari di Vitalone.

I reati contestati formalmente sono - a vario titolo -  associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi. L'organizzazione era composta da tre cittadini stranieri (tre colombiani e un bulgaro) e otto italiani residenti in Calabria. Gli altri erano tutti romani.

Il provvedimento cautelare si basa sulle risultanze acquisite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci nell'ambito dell'indagine ''Enclave'', che ha consentito di individuare e disarticolare un sodalizio vicino alla 'ndrangheta, costituito da calabresi e romani, dedito al traffico di sostanze stupefacenti, ricostruendone i canali di approvvigionamento, in gran parte dal Sud America, il sistema di gestione delle piazze di spaccio e le modalità di cessione.